La prassi che dovrebbe seguire l’insegnante di arti
marziali, e non solo, è quella di prevedere una pianificazione tecnico-didattica
che coinvolga tutte le fasce d’età che aderiscono alle attività della palestra
durante l’intera stagione sportiva.
Nella pianificazione devono essere tenuti in conto:
- allenamenti
- manifestazioni/dimostrazioni
- verifiche in corso
- esami di grado
- gare
- ecc.
Ma anche:
- incontri con atleti
- incontri con genitori
- incontri con agonisti
- feste
- cene di fine anno e fine anno sportivo
- attività esterne
- ecc.
Troppe volte l’allenamento viene vissuto nella giornata “oggi che cosa facciamo?” i tempi,
fortunatamente, sono cambiati.
La pianificazione, dentro e fuori la palestra, della
stagione sportiva dovrebbe diventare una prassi.
Partiamo dalla base con delle semplici domande:
- Qual è l’obiettivo?
- Che cosa fare?
- Come fare?
- Dove fare?
- Quando fare?
- Quale sequenza devo seguire?
Una volta chiarito questi punti si inizia la programmazione
vera e propria della stagione sportiva
Ricordo che nella stagione sportiva si devono tener conto di
due ben specifiche pianificazioni, che si devono unire in un unico calendario:
- pianificazione dell’allenamento
- pianificazione della vita sociale
Attenzione
vi ricordo che l’atleta viene in palestra sì per l’arte marziale, ma viene soprattutto
perché vi è un gruppo affiatato dentro e fuori la palestra.
Il segreto di grandi gruppi è l’unione che si crea in
spogliatoio e quindi nel dopo palestra.
Ma andiamo per gradi.
Pianificazione dell’allenamento
Per pianificazione dell’allenamento di intende il
procedimento diretto al raggiungimento di un determinato obiettivo di
allenamento, tenendo conto dello stato di prestazione individuale e del gruppo,
della strutturazione degli allenamenti con previsioni a lungo, medio e breve
termine.
In palestra è necessario tener presente che si sta “addestrando”
un gruppo di “lavoro”, perciò la pianificazione deve essere sviluppata per
tutti; l’insegnante, poi dovrà anche avere una scheda con tutte le
caratteristiche del singolo atleta con punti deboli e punti forti.
La pianificazione è il processo che deve essere sviluppato
fra un punto di partenza, rappresentato dal gruppo e dal suo livello di prestazione
individuale, e un punto di arrivo, rappresentato dal periodo nel quale il
gruppo deve produrre prestazioni massimali (periodo di gara, di valutazioni ed
esami).
Questo processo rappresenta solo l’aspetto iniziale della
pianificazione.
Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dall’analisi e
la verifica dell’esecuzione del piano messo in atto e quindi anche dalle
relative correzioni da mettere in opera.
Importante è comprendere l’importanza della valutazione
continua sia del processo sia dei risultati quindi, tracciare sì un processo di
pianificazione ma non trarre
i risultati solo alla fine della stagione! Tutto quello che avviene all’interno
di questa valutazione continua costituita da :
- allenamenti
- allenamenti congiunti
- manifestazioni
- gare
- esami di grado
- ecc.
consente di calibrare il tiro in corsa e sviluppare tutte le
correzioni che permettono di arrivare all’obiettivo finale.
Elementi fondamentali
da tenere in considerazione nella stesura di una pianificazione:
- analisi del gruppo (età dei partecipanti, caratteristiche fisiche in base all’età, tipi di gradi/cinture di cui è composto, sesso dei partecipanti, ecc.)
- mete da raggiungere (competizioni, esami, saggi, ecc.)
- ritmo e numero degli allenamenti settimanali (giorni, ore, recuperi, ecc.)
- scopi fisiologici dell’allenamento (adattamenti fisiologici, crescita muscolare, recupero, ecc.)
- periodizzazione dell’allenamento (preparazione, riposo, pre gara, supercompensazione, ecc.)
- metodi di allenamento (preparazione generale, preparazione specifica, preparazione tecnica, ecc.)
- appuntamenti (competizioni, manifestazioni, stage, esami, ecc.)
Quali sono i vantaggi
di una pianificazione?
- Responsabilizza il gruppo ed il singolo, che di fronte ad una pianificazione chiara e ben strutturata può considerare meglio l’allenamento come il proprio sviluppo nell’arte marziale.
- Provoca fiducia al singolo nei periodi di incertezza o fragilità psicologica.
- Aiuta, proprio nel mentre la si realizza, a sviluppare e creare idee sempre più precise di ciò che si deve fare.
- Quello che è pianificato è mezzo fatto.
- Una pianificazione ben strutturata aiuta a mettere in evidenza o scoprire eventuali errori e/o aggiustarli o a prevenirli con sufficiente anticipo.
- Impedisce cambiamenti frettolosi o una sperimentazione sul campo priva di qualsiasi fondamento.
- Dona al lavoro di pianificazione e la sua messa in opera, un’importanza “scientifica”.
Azioni di controllo e
di correzione
Avere sempre sotto controllo tutta la pianificazione, con i
vari obiettivi, permette di individuare tempestivamente quali sono le relative
correzioni.
Le azioni di controllo e di correzione hanno come obiettivo
quello di:
- Valutare la situazione attuale e confrontarla con la pianificazione generale. E’ una vera e propria verifica sul campo si quanto era stato programmato come obiettivi da raggiungere, come risultati attesi e come risultati finali.
- Analizzare le cause dello spostamento tra quanto pianificato e quanto risultato.
- Individuare i possibili interventi di correzione sulle azioni e sugli obiettivi a medio e breve termine.
- Considerare dove si andrà a finire se le cose continuano ad andare così come si sono evolute fino a questo momento.
Una volta ben chiarite queste azioni di controllo, si
possono sviluppare metodologie adeguate per eliminare gli errori.
Ora viene un’altra domanda: “Ma come e cosa si corregge?”
Dopo aver ben chiarito tutti gli obiettivi dell’azione di
controllo e di correzione, il metodo da seguire è:
- Definire la priorità da correggere.
- Correggere un solo errore per volta.
- Vi deve essere una sincronia fra azione e correzione.
- Valutare se la correzione apportata sta reindirizzando il percorso verso l’obiettivo.
E per ultimo, un piccolo pensiero:
“Bisogna avere un
cuore capace di pazientare; i grandi disegni si realizzano con molta pazienza e
con molto tempo”
Francesco Di Sales
(controversie, 1595)
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