lunedì 30 dicembre 2013

Processo decisionale




Il processo decisionale è la parte fondamentale in qualsiasi scontro/incontro.

Tutto quello appreso in palestra, con l’amico di allenamento con il compagno, ecc. cambia totalmente quando si approccia a quella che è la realtà del quadrato o addirittura in uno scontro in strada.
Troppe volte viene detto:
  • se ti capita questo fai così
  • se ti capita così devi fare questo
  • ecc.
Ma, purtroppo, non è così facile passare dalla teoria all’azione.
Il cervello cambia il modo di pensare.
Il corpo reagisce in maniera completamente inaspettata, battito cardiaco, visione a tunnel, ovatta mento uditivo.
Nel corpo inizierà un’esplosione chimica.

Per questo è importante conoscere le varie fasi del processo decisionale.

  1. Osservare: è il primo senso che viene messo in atto, che cosa sta accadendo?
  2. Scelta della tecnica (Orientamento): dal primo impulso visivo si avrà un bagaglio tecnico in cui pescare la tecnica in base alla situazione, alla propria aggressività, in base alla propria esperienza.
  3. Decisione: in base alla tecnica si dovrà prendere la decisione difensiva/offensiva appropriata.
  4. Azione: dare inizio alla tecnica

Quello elencato può sembrare processo lungo ma è quello che alla fine viene insegnato/appreso da chiunque.
La differenza sta ne saper eliminare le due fasi centrali, scelta della tecnica e decisione, in modo che la tecnica diventi immediata ed automatica.
Il compito dell’insegnante è sviluppare una grande possibilità di tecniche in modo che ogni allievo pian piano riesca a scoprire quella che più si addice alla sua persona.
Non è possibile avere per una tecnica diverse tecniche però, perché altrimenti più opzioni ci sono e più tempo si impiegherà a sceglierne una.

Per comprendere questo è importante capire che chi attacca ha già seguito tutto il suo processo decisionale e quindi è già arrivato all’azione.
Chi difende, perciò, deve agire il più velocemente possibile.

Qual è il compito di un insegnante perciò?

  • Sviluppare più scenari perché l’allievo tende a bloccarsi davanti a nuovi stimoli.
  • L’allievo deve imparare a leggere l’avversario anche parzialmente.
  • L’allievo che penserà al contrattacco su una tecnica specifica si troverà in difficoltà se l’azione va diversamente da come da lui previsto.
  • Ogni nuova azione che l’allievo sviluppa è dall’altra parte una nuova osservazione perciò un nuovo processo decisionale da parte dell’aggressore.
  • Non si avranno mai tutte le risposte a tutti gli interrogativi, ne che cosa succederà perciò se si aspettano troppe informazioni c’è la possibilità di essere colpiti.

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